Presentato oggi il rapporto GreenItaly 2024 realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e in collaborazione con Conai, Novamont, Ecopneus, Enel, molte organizzazioni e oltre 40 esperti, che ogni anno racconta lo stato di avanzamento della green economy in Italia e nel mondo, posizionando una lente di ingrandimento sugli effetti della competitività della transizione green sui sistemi produttivi.
Nell’edizione di quest’anno emerge che nel quinquennio 2019-2023 sono state oltre 570 mila le imprese che hanno effettuato eco-investimenti pari al ca. il 39 percento del totale. Sotto il profilo dell’occupazione, alla fine del 2023 le figure professionali legate alla green economy rappresentano il 13,4 percento degli occupati totali (3.163 mila unità), che hanno attivato 1.918.610 contratti (34,8 percento su un totale di quasi 5,5 milioni di contratti previsti nel mercato del lavoro), con un incremento di 102.490 unità rispetto alla precedente rilevazione.
Tra le aree aziendali più interessate sul totale delle attivazioni si trovano logistica (incidenza 88,8 percento), progettazione e sviluppo (86,7 percento) e aree tecniche (80,2 percento).
L’Italia si conferma leader sul fronte dell’economia circolare con la più alta percentuale di avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti: 91,6 percento contro una media europea del 57,9 percento.
A livello regionale, la Lombardia conferma il proprio primato con 440.940 nuovi contratti relativi a green jobs attesi nel 2023 (+4,7 percento rispetto al 2022, +19.770 unità) e un’incidenza sul totale delle attivazioni previste nella regione del 40,3 percento.
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